Storia dell'Istituto Margiotta
Il primo blocco della struttura viene eretto nel 1936 dalla Marina Militare per farne una stazione goniometrica. Dopo la seconda guerra mondiale, dismessa e pressoché abbandonata dalla Marina come tanti altri immobili lungo la costa, negli anni ’60 inizia ad essere utilizzata da don Giuseppe Cavaliere per accogliere bambini orfani o con famiglie estremamente disagiate.
Tuttavia ad incidere in modo importante sulle sorti dell’Istituto è il fortuito incontro di don Giuseppe con la contessa Ida Borletti. Nobile di nascita e censo, l’illuminata ed elegante signora è cresciuta negli agi e nella ricchezza. Apparteneva alla famiglia di imprenditori milanesi noti nel comparto orologiero con il marchio Veglia, impegnati anche in numerosi altri settori, dalla moda all’editoria; suo padre Senatore è stato il fondatore della Rinascente. La contessa, come ogni estate, era partita da Venezia a bordo del suo panfilo condotto da un equipaggio di sedici marinai, per trascorrere le vacanze in Grecia. Ma al largo di Brindisi, causa un forte temporale, uno dei motori andò in avaria, furono pertanto costretti a fermarsi tre giorni nel porto interno in attesa delle riparazioni necessarie. Prima di riprendere il viaggio la contessa volle far benedire l’imbarcazione da un sacerdote: fu così che conobbe don Giuseppe Cavaliere il quale trovò il modo di accennare al suo progetto di fare di un vecchio edificio militare un istituto per l’infanzia per garantire assistenza e sostegno a orfani e minori con situazioni di disagio economico e sociale. La cospicua offerta devoluta dalla signora Borletti per la benedizione dello yacht rappresentava già un importante aiuto per l’ambizioso progetto ma assolutamente non sufficiente. Incuriosita, la nobildonna volle visitare la struttura ma quando vide l’edifico, praticamente fatiscente e da trasformare completamente, la contessa capì subito che servivano ben altri aiuti finanziari per portare a termine la lodevole iniziativa. Prese a cuore l’idea e si impegnò, riuscendoci, a coinvolgere altri sovvenzionatori scelti nella cerchia delle sue amicizie e nel mondo imprenditoriale milanese, come le famiglie Pirelli, Cicogna, Falk, Moratti, Mondadori e altri ancora. Grazie a tali donazioni l’immobile fu notevolmente ampliato e gli spazi interni dotati di aule, biblioteca, palestra ed altri servizi a beneficio dei ragazzi.
La nuova struttura, inaugurata il 16 aprile del 1970 come testimonia la targa tuttora esistente, venne intitolata a Nicola Margiotta, Arcivescovo della Diocesi dal 1953 al 1975. Negli anni l’istituto ha ospitato tantissimi ragazzi sino alla maggiore età e si arrivò addirittura ad attivare in sede una scuola primaria.
Alcuni degli ospiti provenivano dalla “Casa del Sole” di Laureto, anch’esso fondato dall’instancabile e intraprendente don Giuseppe per accogliere bambini dai 3 ai 12 anni.
L’attività dell’Istituto si esaurisce alla fine degli anni 90′ principalmente per la difficoltà del Centro Italiano Femminile, che aveva raccolto il testimone di don Giuseppe, di adeguarsi alle normative previste per l’autorizzazione delle strutture per minori. Dopo un breve periodo di abbandono la stessa viene affidata dalla Diocesi in comodato gratuito alla Cooperativa Eridano per realizzare un “dopo di noi”, comunità per ragazzi con disabilità privi di riferimento familiare.
Grazie per il contributo a Giovanni Membola